La “città di pietra”, situata alle pendici del Monte Limbara, colpisce per l’austerità e l’imponenza dei suoi palazzi e strade nello splendido centro storico. Vi si accede da Corso Matteotti, salotto buono della città, dove si potrà visitare il seicentesco chiostro degli Scolopi e il Teatro del Carmine, autentico gioiellino Liberty. Proseguendo per Piazza Italia e poi per Via Roma si potrà ammirare l’imponente complesso composto dalla Cattedrale di San Pietro, l’Oratorio del Rosario e l’Oratorio Santa Croce, edificate in epoca medievale e rimaneggiate nel corso dei secoli. Si giunge poi in Piazza Gallura e più avanti Piazza Purgatorio con l’omonima chiesa, fatta edificare nel Seicento dal nobile Misorro, autore di una sanguinosa strage, dopo che ottenne dal papa l’assoluzione. In Via Nino di Gallura si giunge ad una piccola casa marcatamente medievale, attribuita a Nino Visconti, giudice dell’ultimo giudicato di Gallura, che fu amico di Dante Alighieri, come testimoniano alcuni versi dell’VIII Canto del Purgatorio. La passeggiata può proseguire al Parco delle Rimembranze, che si affaccia sullo splendido panorama del Monte Limbara; qui ogni leccio rappresenta un cittadino tempiese caduto nella Prima Guerra Mondiale. Attraversando Parco Grandi, un ampio spazio verde della città dedicato all’eroe garibaldino Francesco Grandi, si potrà infine giungere alla Stazione ferroviaria, altro splendido gioiello Liberty della città, all’interno della quale si potrà ammirare l’antica biglietteria con gli splendidi quadri di Giuseppe Biasi, che rappresentano con grande maestria scene di vita campestre. Da non perdere infine, una passeggiata alla Fonte Nuova, salotto estivo della città: percorrendola fino alla fine si imboccherà la Pineta di San Lorenzo che conduce con una breve passeggiata alle Fonti di Rinaggiu, dove si potrà bere dell’ottima acqua oligominerale, dalle certificate proprietà diuretiche, nello splendido contesto del parco centenario che le circonda.
E’ uno dei centri più antichi della Gallura e fa parte dei “Borghi autentici d’Italia”, grazie al suo caratteristico centro storico dominato da palazzi e da lunghe e strette vie in granito, ma anche per lo splendido panorama che lo circonda. Anche qui il granito si articola nelle forme più svariate e circonda tutto il centro abitato con i rilievi del cosiddetto “Resegone Sardo”, caratterizzati dal profilo seghettato. Proprio su questi monti sono nate diverse leggende: si narra che qui il diavolo si affacciasse sul paese e facendo traballare un masso terrorizzasse gli abitanti con un suono sordo, minacciandoli di portarli via in un turbine. Per questo, si potrà scorgere tra questi monti una croce, messa per scacciare via il maligno. Vale la pena fare una bella passeggiata tra i vicoli e le piazzette di questo suggestivo borgo, impreziosite in alcuni tratti da giochi cromatici e disegni ripresi dalla tessitura locale o da giochi dell’infanzia. Meritano una visita il Museo Etnografico e il Museo del Banditismo, importanti centri culturali del paese, senza tralasciare una passeggiata al Laghetto Santa Degna e ovviamente lungo la strada panoramica si potranno ammirare gli imponenti massi granitici che si affacciano sulla Valle della Luna.
Un accogliente paesino, frazione di Olbia, incastonato tra gli imponenti promontori granitici che lo circondano. Nacque alla fine dell’Ottocento, grazie all’iniziativa degli abitanti delle campagne circostanti che chiesero la creazione di un punto di riferimento religioso e sociale: fu così che intorno alla piccola chiesa campestre di San Pantaleo crebbe velocemente il paese. A partire dagli anni Settanta un gruppo di artisti e pittori ha popolato il villaggio, attratto dalla sua atmosfera fuori dal tempo e assolutamente informale, lontana dalla mondanità della vicina Costa Smeralda. Pittori, decoratori e scultori arrivati da tutta Europa hanno fatto nascere a San Pantaleo una sorta di bohème. Accanto agli stranieri è attivo anche un gruppo di artigiani galluresi, ricercatissimi per i loro manufatti, acquisto ambito dai numerosi turisti che arrivano d’estate. Da non perdere, il mercatino che si svolge ogni giovedì, da maggio a ottobre, ormai appuntamento fisso per chi vuole immergersi nel vero spirito di questo caratteristico e ricercato luogo di pace.
Un piccolo borgo medievale che conserva ancora intatta la sua storia, arroccato su un colle a picco sul mare e dominato dal Castello dei Doria, famiglia genovese che lo fondò nel XII secolo. Passeggiando nel centro storico, caratterizzato da innumerevoli vicoli, non di rado si potranno incontrare diverse donne sull’uscio di casa intente nella lavorazione dei cesti, per cui Castelsardo è nota, come testimonia anche il Museo dell’Intreccio che si trova all’interno del Castello. La risalita verso la cima del promontorio porterà verso le antiche mura da cui si domina un paesaggio incantevole, che abbraccia gran parte della Sardegna Settentrionale. A due passi dal paese, un territorio ricco di testimonianze archeologiche: oltre a diversi nuraghe, attira l’attenzione la Roccia dell’Elefante, che si incontra sulla SS 134, la cui forma è dovuta all’azione degli agenti atmosferici; fu usata nell’antichità come domus de janas, come testimoniano le diverse celle al suo interno, sulle cui pareti sono stati scolpiti alcuni simboli di divinità.
Città capoluogo della Riviera del Corallo, Alghero è chiamata anche “la piccola Barcellona”, a testimonianza della vicinanza storica e culturale con la Catalogna, che per ben quattro secoli ha esercitato il suo dominio su questa città. Questo ne ha influenzato fortemente la cultura, le tradizioni e la lingua. Giunti alle porte del suo centro storico, si rimarrà affascinati dagli antichi palazzi caratterizzati da bassorilievi di epoca spagnola e dalle chiese di marcato gusto gotico. La passeggiata proseguirà poi verso i bastioni affacciati sul mare che, insieme alle numerose torri, testimoniano il suo passato di roccaforte militare, tra le più importanti in Sardegna. Oltre alle chiese e ai palazzi storici, il cuore di Alghero è animato da locali e botteghe artigiane che espongono gioielli in corallo, l’oro rosso che viene ancora pescato da ormai pochissimi corallari e lavorato dalle mani sapienti degli artigiani locali. Da non perdere le imponenti Grotte di Nettuno e i diversi siti archeologici presenti nel territorio come il Nuraghe Palmavera, la necropoli Anghelu Ruju e la villa romana di Sant’Imbenia.